Le patologie tiroidee

I sintomi di una patologia tiroidea possono essere quanto mai vaghi e coinvolgere un po' tutto l’organismo. Una tiroide ammalata, per eccesso o difetto della produzione ormonale, può subire delle modifiche nella forma, nel volume e nel peso, dando luogo ad asintomatici noduli unici o multipli, conosciuti come gozzo semplice o multinodulare, individuabili in base al volume e alla posizione.

I noduli tiroidei, la cui scoperta è spesso casuale, sono tra le patologie endocrine più frequenti nelle donne. Il 10% della popolazione italiana ne soffre. Nella maggior parte dei casi sono di natura benigna, ma possono essere curati anche in quei rari casi la cui natura è di tipo canceroso. Le cause che portano a questo tipo di tumore possono dipendere dall’ereditarietà, dall’alimentazione povera di iodio o dall’esposizione a dosi elevate di radiazioni al collo durante l’infanzia/adolescenza. In ogni caso, in presenza di noduli è sempre consigliabile rivolgersi a Centri specializzati nella diagnosi e cura dei noduli tiroidei.

Le disfunzioni più comuni sono poi:

Ipotiroidismo
Il quadro è caratterizzato da facile stancabilità e scarsa iniziativa, intolleranza al freddo, ridotta capacità di concentrazione, torpore, incremento di peso e senso di gomfiore. La diagnosi avviene con un semplice prelievo del sangue, da cui risultano elevati valori di TSH. La terapia consiste nell’assunzione di T4 per bocca una volta al giorno. Nel corso di alcuni mesi i sintomi scompaiono e l’ipotiroidismo viene risolto senza conseguenze sfavorevoli sullo stato di salute generale né sulla possibilità di future gravidanze. Dopo aver completato gli accertamenti con l’esecuzione delle indagini necessarie a stabilire la causa dell’ipotiroidismo, il controllo nel tempo è basato sul periodico controllo degli ormoni tiroidei e sull’ecografia.

Ipertiroidismo
E' indotto da una produzione di ormone tiroideo superiore alle necessità dell’organismo. Si associa a battito cardiaco accelerato, tremori delle mani, nervosismo e insonnia, sensazione di caldo e sudorazione, tendenza al dimagrimento e sensazione di facile stancabilità. Tuttavia le forme più lievi, soprattutto negli anziani, possono presentare scarsi sintomi (a volte mal interpretati) e talora si rendono evidenti solo con disturbi del ritmo cardiaco e malessere generale. I farmaci a disposizione (metimazolo o, in caso di intolleranza, propiltiouracile) sono in grado di controllare efficacemente nel corso di alcune settimane l’ipertiroidismo. Sono in genere ben tollerati ma sono necessari controlli periodici dei globuli bianchi (che, anche se raramente, possono abbassarsi) e della funzionalità epatica.
In alcuni casi l’ipertiroidismo si risolve spontaneamente nel corso di mesi o anni, ma nella maggioranza dei casi è necessario far seguire alla terapia farmacologica un intervento terapeutico definitivo. Il trattamento medico-nucleare (attuato somministrando per bocca una dose terapeutica di radioiodio) è efficace e privo di inconvenienti. In alcuni casi, tuttavia, è necessario l’intervento chirurgico a causa del notevole volume del gozzo iperfunzionante o della presenza di noduli coesistenti a rischio di malignità.

Tiroidite
E' una infiammazione della tiroide, dovuta a un processo autoimmune (tiroidite cronica autoimmune), ed è relativamente frequente nel nostro Paese. La maggior parte delle tiroiditi decorre senza sintomi per molti anni e il loro unico rischio è un graduale indebolimento della funzione tiroidea e la comparsa nel corso del tempo di ipotiroidismo. In genere è quindi sufficiente il controllo periodico del TSH e l’inizio di una terapia sostitutiva con T4 quando il suo innalzamento dovesse testimoniare l’insorgere di una carenza di ormone tiroideo.
Soltanto in una minoranza dei casi, da infezione virale (tiroidite subacuta) o da rapida distruzione su base autoimmune, l’infiammazioene della tiroide è causa di dolore del collo, difficoltà ad inghiottire, febbre, malessere, palpitazioni e tremori. Solo in queste forme è opportuno un trattamento di breve durata con anti-infiammatori o cortisonici, da ridurre in modo graduale ma nel tempo più breve possibile.

Prof. Vincenzo Toscano, responsabile U.O.C. Endocrinologia Ospedale Sant'Andrea Roma


Sul sito di ATTA Lazio puoi scaricare alcune brochure sulle patologie tiroidee