Un’attenzione particolare va prestata alla patologia tiroidea nelle future madri e nelle gestanti, in quanto la gravidanza stessa può essere causa di disfunzioni della tiroide.
Durante i primi mesi di gestazione la tiroide del feto non funziona e il bambino dipende esclusivamente dagli ormoni tiroidei materni. Il legame tra ipotiroidismo in gravidanza e danno neurologico della prole è stato definitivamente provato da evidenze clinico-epidemiologiche e sperimentali. Recentemente è stata dimostrata una stretta correlazione tra ipotiroidismo materno non diagnosticato in gravidanza e difetti, anche se lievi, dell’intelligenza nel bambino.
Per questo lo screening tiroideo deve essere praticato prima e agli inizi della gravidanza per permettere un adeguato trattamento della madre. Gli esami sul sangue (TSH e ATPO), così come l’ecografia, sono il modo migliore per fare la diagnosi.
Il controllo sulle donne dopo il parto è altrettanto importante. Una neo-mamma su tre soffre di tiroidite post-partum, ovvero di una infiammazione che in genere si manifesta entro un anno dal parto e spesso si risolve spontaneamente. Se non trattata, però, può portare complicazioni per la salute della donna. Al malfunzionamento della tiroide è dovuto, per esempio, il 5-10% dei casi di depressione post-partum.
Prof. Vincenzo Toscano, responsabile U.O.C. Endocrinologia Ospedale Sant'Andrea Roma